dire di no stupisce, vero?

da: BlogInglese.it

E quando un editore ti contatta tu che fai?

Gli dici di no? Sì, gli dico di no nel 90-95% dei casi.

C’è chi ci ride sopra. Dico di fronte a questa mia scelta. Va bene. L’importante è non piangerne.

Continuo l’articolo di ieri mettendoci dentro un po’ di riflessioni che ho volutamente tenuto fuori ieri perché volevo dare un taglio sintetico e diverso all’articolo in questione.

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lo scrittore in crisi: c’è chi viene pagato per stampare giornali

Autori: Richard Greenhill e Marie De Ryck, fonte: http://www.shadowrobot.com

Una volta accadde un fatto strano.

Lessi una cosa sconvolgente.

I giornali vengono pagati dallo Stato.

Vendono o non vendono non importa. Il finanziamento milionario è comunque assicurato.

Rimasi sconvolto.

Giornalai scrivon in giornali.

C’è chi si pon il quesito se Galileo Galilei nato il 15 febbraio chissà cosa avrebbe da dire guardando l’Italia di oggi.

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lo scrittore in crisi: c’è chi dice di dire qualcosa

Autori: Richard Greenhill e Marie De Ryck, fonte: http://www.shadowrobot.com

Una volta accadde un fatto strano.

Conobbi una casa editrice promettente. Piccola, ma promettente.

Successe una cosa che mi sconvolse. Conobbi l’editore, pareva gentile.

La cosa ancora più sconvolgente fu che sul loro sito c’era un annuncio incedibile:
“Rispondiamo a tutti perché ci sembra maleducato non farlo”. Continua a leggere “lo scrittore in crisi: c’è chi dice di dire qualcosa”

lo scrittore in crisi: ridere o demordere?

Autori: Richard Greenhill e Marie De Ryck, fonte: http://www.shadowrobot.com

Una volta accadde un fatto strano.

Uno scrittore che conosco e, a cui non avevo chiesto mai di comprare le mie opere, seppe dell’uscita di “Deve accadere”, la mia raccolta di 15 racconti. Volle comprare la raccolta di racconti.

Lo scrittore non aveva mai pubblicato nulla in vita sua se non un romanzo su cui una casa editrice aveva fatto editing per due o tre anni e alla fine il testo era grondante di refusi. Il primo degli almeno venti refusi figurava in bella vista sulla prima pagina.

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Il mondo di Sofia in e-book

Il mondo di Sofia

Ho contato un circa 200 refusi nell’e-book. Un esempio che mi ha colpito è la parola “molto” scritta come “rnolto” che indica chiaramente che il testo viene fuori da una scansione OCR e che non è stato mai riletto o, se è stato fatto, si è operato in modo molto molto veloce e superficiale. Mai sentito parlare di correttore di bozze? È una figura professionale che accompagna l’editor e ogni editore dovrebbe averne uno, o comunque non presentare un testo in queste condizioni pietose!

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C’erano una volta un lettore, un editore, un editor e un selfpublisher

Questo articolo vuole essere una riflessione su quello che è diventato il lettore nel 2013, da quello che si aspetta da un e-book e da quello che i grandi editori lo hanno fatto diventare.

La riflessione mi è venuta in diverse forme e nel tempo e ora la pongo nero su bianco qui. Voglio premettere che per lettore qui intendo una persona che legge testi su e-book.

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Perché non ho voglia…

… di fare cosa? Di scrivere per pubblicare, dico.

La mia carriera di scrittore è iniziata praticamente dopo un incontro letterario potente. La professoressa d’Italiano al terzo anno ci spingeva a leggere ogni giorno, così l’estate successiva comprai per caso “Stagioni Diverse” di Stephen King e da allora fui risucchiato dalle parole che questo bravissimo autore metteva una dietro l’altra per creare storie coinvolgenti.

Diverso tempo fa, però, presi una decisione.

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