diario scrittorio: lunedì, 2 settembre 2019

E con oggi ho editato il terzo romanzo. Questo terzo, però, è incompleto, ma non manca molto alla fine. Voglio mantenerlo più breve anche perché di personaggi ce ne stanno pochi e il tema, per quanto sconfinato, diventa molto essenziale perché si tratta di un romanzo e non di un saggio.

Veniamo a noi.

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editing e piccole case editrici

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Da una settimana a questa parte sto editando un romanzo non mio. Si tratta di un testo pubblicato qualche anno fa da una piccola casa editrice.

In questi anni ho comprato libri dove si parla del metodo dell’autoediting, ho avuto una buona maestra come Rita Carla Francesca Monticelli che mi ha insegnato parecchio all’epoca della sua più che utile beta lettura del mio “Joe è tra noi“.

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#editing a iosa ed errori comuni

(C) ditfeet at Morguefile

Quando si dice che è facile scrivere, che tutti scrivono, e bla bla bla, non si conosce il lavoro che c’è dietro ogni singolo testo e qual è la mentalità di ogni singolo autoeditore.

Sono ancora in modalità editing a tutto ritmo. Mi servirebbe del cioccolato, magari un tè a Covent Garden e un bel Ben’s Cookie, un po’ di relax, insomma.

Deve uscire sto benedetto romanzo, perché deve, altrimenti blocchiamo tutto il resto, letture e vita personale inclusa. Non che a qualcuno di passaggio in questo blog possa interessare, lo so bene 🙂 .

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diario scrittorio: martedì, 17 gennaio 2017

diario-scrittorio

Mentre ho ripreso a editare il nuovo romanzo, nome in codice SCF, ho preso anche a scrivere il quarto capitolo della serie “Le parole confondono”, che, per alcuni aspetti, si lega a SCF.

Perché non mi sto limitando a editare SCF, oppure il terzo capitolo della serie, visto che già è pronto? Perché ho concluso la seconda botta di editing e non posso riprendere immediatamente con la terza. Sì, serve la terza e ne serviranno altre, ma rimettersi subito sull’editing non aiuta a scovare più errori e cose da sistemare, anzi, sarà il contrario, più si va avanti e più le cose mi passeranno sotto al naso perché ce ne sono meno rispetto a prima, ma anche perché mi limiterò, senza che me ne renda conto, a sorvolare sulle parole, visto che la storia già la conosco.

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diario scrittorio: lunedì, 19 dicembre 2016

diario-scrittorio

Oramai la fine dell’anno è prossima e, come già immaginavo, non sono riuscito a pubblicare per Natale il mio nuovo romanzo. Perché puntavo al Natale? Perché magari essendo pubblicazione nuova e visto che qualcuno si concede qualche acquisto in più per questo periodo avrei, forse, dico forse, potuto avere un leggerissimo riscontro in più. Magari pubblicizzo un po’ quella bella creatura di “Certe incertezze” che è passata completamente in sordina.

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il dilemma autentico della scrittura

(CC) Lauren Coleman from Flickr with Creative Commons license. No modification made to the picture.
(CC) Lauren Coleman from Flickr released with Creative Commons license. No modification made to the picture.

Negli ultimi mesi sono stato un po’ incostante nella scrittura del blog. Il motivo forse si lega al mio desiderio di smettere di scrivere, desiderio che mi rendo conto essere pura follia.

In un certo senso, al di là dei titoli nobiliari e meno nobiliari che servono, mi sento uno scrittore, anzi, di più, mi sento uno scrittore che non può smettere di scrivere. Vengo travolto come un fiume in piena da idee, da personaggi, da scene, mentre sono per strada guardo le persone, ascolto battute, frasi e penso: “Ecco, questa la butto in una delle mie prossime storie”.

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usiamoli… gli aggettivi?

Ho visto di recente questo spot pubblicitario di Treccani.

Mi è piaciuto, poi la prima cosa che ho pensato è stata una frase che uno scrittore mi disse in una sessione di CampNaNoWriMo:

Io pago una editor, le ho sottoposto la descrizione di un personaggio e mi ha cancellato tutti gli aggettivi. Come posso descrivere una persona senza aggettivi?

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il lavoro di editing e la scrittura nel mondo del selfpublishing

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(C) jdurham at Morguefile
(C) jdurham at Morguefile

Da quando ho iniziato a scrivere per la prima volta è passato moltissimo tempo, quasi due decadi. Ho pubblicato un racconto lungo, due raccolte di racconti brevi e due romanzi e si spera per fine aprile/inizio maggio di pubblicare il terzo romanzo (che tra l’altro si lega al primo).

Scrivere è importante per uno scrittore, più scrivi più migliori, ma il vero problema sappiamo bene che sta nel modo in cui si scrive, ovvero nelle modalità (se stai in silenzio o se i nipotini stanno urlando e litigando per un gioco sul tablet, se qualcuno ti interrompe ogni 5 minuti perché devi fare delle cose) e nel grado di attenzione che è possibile dedicarci (magari hai avuto una giornata di lavoro pesantissima e sei sfinito, non hai tempo e concentrazione sufficiente).

Spesso siamo frenati da un quantitativo di regole assurde che non è possibile applicare mentre si scrive la prima bozza. Si prova, ma la prima bozza sarà completamente diversa dal romanzo che si pubblicherà alla fine.

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i dettagli… di un testo di narrativa

(CC) dy Andrea Ciambra. Immagine non modificata: Licenza
(CC) dy Andrea Ciambra. Immagine non modificata: Licenza

Quando si scrive si scrive. Si buttano parole una dietro l’altra, si usano termini ricorrenti, similitudini ricorrenti, tutti i personaggi incrociano le braccia sul petto, a tutti batte forte il cuore, tutti si mordono il labbro o le labbra… In un paragrafo ti capita di usare 5 volte lo stesso termine. È il tuo modo di fare, tanto l’importante è la storia, mica la forma? Non perdiamoci in inutili dettagli.

Scrivere è facile. Metti le parole parole una accanto all’altra e hai fatto. Tempo 20 giorni e hai scritto e pubblicato un romanzo, no? E magari la gente lo compra pure, in tanti lo prendono e diventi un best seller, ti pare? Al diavolo i dettagli, fanno solo perdere tempo.

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l’editing… chi era costui?

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(CC) Matt Hampel / Flickr

L’editing è quel processo che prende un testo iniziale e lo trasforma in meglio.

Sembra un concetto semplice, no? Cosa ci sarà mai di tanto difficile nel migliorare un testo?

Be’, in effetti pare proprio facile, ma non lo è. Dipende da come ci si pone nei confronti di una storia e della forma in cui viene presentata, inoltre, esistono diversi livelli di editing. Si può partire da un testo già ben scritto, privo di errori di grammatica, di errori grossolani come il cambio di colore dei capelli di uno dei personaggi, refusi.

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